I Tasso

Il nome di questa famiglia si trova negli archivi di tutti i paesi d’Europa, anche con alcune varianti come Tassi, Tassus, Tassis, Taxis, Torre Tasso e Thurn  und Taxis. 

Il capostipite Omodeo Tasso è il primo membro della famiglia a comparire nella documentazione conservata al Cornello, piccolo borgo sito in alta Val Brembana, loro patria di origine. 

L’attività dei Tasso come corrieri postali inizia presso la Repubblica di Venezia nella Compagnia dei Corrieri della Serenissima, una corporazione con regolare statuto che ottenne già nel 1305 il riconoscimento del Senato veneziano. Nel 1428 il territorio di Bergamo venne annesso ai domini di terraferma della Repubblica di Venezia e molte famiglie bergamasche, fra le quali anche i Tasso, intrapresero l’attività di correria al servizio della Serenissima.

Nella seconda metà del Quattrocento alcuni esponenti della famiglia, detti Tasso di Sandro, furono chiamati a gestire le poste pontificie. Essi ricoprirono l’incarico di magistri delle poste pontificie fino al 1539, quando da Roma tornarono a Bergamo .

Nel frattempo altri Tasso, in particolare i fratelli Francesco e Janetto, entrarono al servizio dell’imperatore Massimiliano I d’Asburgo e ottennero l’appalto per la gestione del servizio postale nel Tirolo e successivamente anche in altri territori. Questi Tasso migliorarono il sistema postale organizzando stazioni di posta in una ampia zona dell’Europa centrale. Dal 1504 al 1529 Gabriele Tasso fu Gran Maestro delle poste a Innsbruck, da dove dirigeva le operazioni postali tra Worms e Strasburgo passando per Stoccarda, Salisburgo, Praga, Vienna, Gorizia, Verona, Trento, Costanza e Zurigo. 

Il servizio fu poi ulteriormente migliorato da Francesco Tasso con una organizzazione quasi perfetta e per questo motivo Francesco è considerato tutt’oggi l’inventore del moderno sistema postale europeo. L’abilità di Francesco lo rese accetto e stimato alla casa d’Asburgo e ai principi italiani, alla corte di Spagna, ai nobili ungheresi, francesi e olandesi. Francesco Tasso era Maestro Superiore delle Poste dell’Impero, Capo e Maestro Generale delle Poste dei Paesi Bassi ed era incaricato dei collegamenti postali con il Regno di Castiglia e con il Portogallo. 

Francesco fu nominato, dall’Imperatore Massimiliano, Cavaliere dell’Ordine dello Sperone d’Oro e Conte  di Palazzo, lo stesso titolo che fu dato ai fratelli Leonardo e Giovanni e dai nipoti Battista, Davide, Matteo e Simone. Nel 1608 Leonardo Tasso ebbe il titolo di Barone e, più tardi, altri maestri generali della stessa famiglia furono insigniti dal titolo di Principi dal Re di Prussia e ottennero diversi domini a titolo di benemerenza per i servizi resi.

Nei primi tempi le Poste dei Tasso avevano il carattere di Poste di Stato e, secondo le esigenze, si sopprimevano, si potenziavano o si spostavano da una località all’altra. All’inizio del XVI secolo assunsero una dimensione sovranazionale e furono perciò chiamate Poste Internazionali della Casa d’Asburgo. Le lettere impiegavano cinque giorni e mezzo da Innsbruck a Bruxelles in estate e sei giorni e mezzo in inverno, quarantaquattro ore da Bruxelles a Parigi, quattro giorni da Bruxelles a Lione, dodici giorni per Toledo, Quindici per Granada. Il servizio garantito dai Tasso era di grande qualità, ma assai bene remunerato, se è vero che la famiglia godeva di notevole agiatezza oltre che di grande prestigio. Il corriere, nei suoi viaggi, era protetto da un salvacondotto imperiale che gli assicurava ovunque il passaggio ed il soggiorno. Tutti gli agenti delle poste ed i corrieri erano nominati con grande solennità e, a conferma dell’importanza e della delicatezza dell’incarico attribuito, erano sottoposti a giuramento che doveva essere prestato in forma pubblica e spettacolare.
Erano esenti da ogni contribuzione fiscale e godevano di protezione contro ogni tentativo di furto.

Molte sono le tracce della famiglia Tasso presso le varie corti europee: la Posta Spagnola era affidata nel 1600 a Giovanni Tasso mentre un Pellegrino Tasso amministrava l’ufficio di Roma, un Simone Tasso quello di Milano e un Antonio Tasso quello di Anversa. Paolo e di Ferdinando Tasso erano responsabili della posta del Tirolo, Ottavio di quella di Amburgo, mentre Leonardo Tasso organizzò una terza linea che univa i Paesi Bassi all’Italia toccando Liegi, Amburgo ed il Tirolo.
Il Conte Lamoral Tasso stabilì due nuove grandi linee postali: l’una che attraversa le Alpi, l’altra che da Francoforte sul Meno andava a Lipsia, Amburgo, Norimberga, Praga e Vienna. Matteo Tasso dirigeva la Posta della Corte in Ungheria. A Napoli e in Sicilia il servizio postale restò fino alla fine del Cinquecento nelle mani della famiglia Capata (o Zapata), che aveva rapporti di parentela con i Tasso.

Al principio del Settecento i membri della famiglia Tasso dirigevano la Posta in tutta l’Europa, con la sola eccezione della Francia e del Portogallo. Con i privilegi acquisiti per merito del loro lavoro e della loro abilità, i Tasso divennero sempre più ricchi e potenti, accumulando prestigio sociale e ricchezze.

Il cognome Tasso, unito a quello della famiglia Della Torre dalla quale si vantavano di discendere i Tasso del remo tedesco, diede origine alla casata Torre e Tasso che si germanizzò in Thurn und Taxis.

Nel 1867 i Tasso cedettero i loro residui diritti postali alla Prussia, senza traumi, e l’abile Direttore Generale delle Poste Tedesche diede origine all’Unione Postale Universale.

Il nome della famiglia Tasso è sempre stato sinonimo di velocità e di puntualità, tanto che, ancora oggi quando abbiamo bisogno di un mezzo veloce, chiamiamo con fiducia quelle auto pubbliche che, in tutto il mondo, ricordano il loro nome.

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